La vita di Magnus Beriell

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TheSorcerer
view post Posted on 7/10/2007, 19:10




Magnus Beriell nasce nel 1197 nella regione agraria di Lys, da una famiglia di medi possidenti terrieri un tempo nobili (la nostra unica fonte è Beriell stesso nei suoi “Canti Agresti”) e decaduti per una oscura vicenda avvenuta prima della caduta delle Grandi Torri. Come lo stesso Beriell sostenne, fu proprio l’ansia di rivalutare la famiglia ad ispirargli l’idea del canto eroico. Nell’opera “Il maestro” ci parla di un bardo che egli conobbe a Lys nel 1213, ma del quale non fa mai il nome e la cui individuazione è ancora dibattuta nelle accademie di Lys. Questo maestro rapì il sedicenne Magnus con i canti relativi alla prima grande guerra con gli orchi e sulle scuole di magia tanto che egli stesso lo seguì nella capitale per apprendere presso la locale accademia le storie e le leggende locali. Magnus si dimostrò subito impaziente di conoscere in maniera onnivora il mondo e come egli stesso ammette in alcune epistole alla sua famiglia “temo di non riuscire a serbare il ricordo di tutto nel mio misero cervello. Ed è per questo che lo devo scrivere e cantare e affidare alle corde del liuto”. Un anno dopo il suo arrivo a Lys viene richiamato a casa dalle gravi condizioni in cui versa la madre, già da tempo malata gravemente a causa di una piaga che aveva flagellato Lys 50 anni prima. Alla sua morte Magnus compone l’opera “Le acque dello Stige” (1214), la sua vera prima opera, in cui il dolore sfocia nel nichilismo e questo struggimento lo accompagnerà anche al ritorno all’accademia che lascerà per seguire una carovana verso le Terre Selvagge “in cerca di imprese eroiche a cui ispirarmi”. Il viaggio segnerà la vita di Magnus. In un’imboscata appena sei giorni dalla partenza la carovana cade vittima di banditi sconosciuti e tra le vittime c’è un’amica d’infanzia, Lenara. Magnus racconta di essere stato così pavido che i banditi lo lasciarono in vita, solo e ai margini delle Terre Selvagge. La stessa produzione di Beriell non fa ampia menzione di questa vicenda e la conosciamo solamente perché quello stesso anno dei furfanti furono arrestati a Lys e confessarono. Uno di essi faceva parte di un nobile casato, i Gonn, avversario da sempre dei Beriell, e Magnus sarebbe sicuramente diventato oggetto di disprezzo se lo stesso rampollo dei Gonn non avesse avuto la brillante idea di farsi ritrovate impiccato delle corde di un liuto la sera prima del suo interrogatorio, ma la vicende non fu mai chiarita. Beriell vagò per mesi al limitare delle Terre Selvagge e forse impazzì. Una credenza popolare vuole che le stesse Muse lo proteggessero dei pericoli. Si tratta di una leggenda, però è assurdo come un ragazzo inesperto del mondo e delle armi abbia potuto sopravvivere così a lungo in quelle lande desolate. Rientrato a Lys nel 1215 a seguito di un drappello di cavalieri in pattugliamento i quali lo trovarono agghindato come un animale non si diresse all’accademia ma alla roccaforte dei cavalieri Arcani per addestrarsi all’uso delle arti magiche che egli riteneva potessero aprirgli la strada alla gloria. Ma il ragazzo mancava di concentrazione e fu espulso, anche se si narra che abbia sedotto la figlia di un illustre cavaliere (ancora una volta la nostra fonte è lo stesso Beriell). Il secondo tentativo si svolse presso i cavalieri del Bene e anche questo si rivelò un fallimento. Caras Talar, suo insegnante di spada ebbe a dire: “ha una forza straripante e sarebbe un guerriero epico, ma la sua sete di gloria lo conduce verso una condotta di vita più da conquistatore che da paladino, per non parlare della perdita del senno se si parla di gonnelle. Non sarà mai un cavaliere del Bene!”. Restava solo la roccaforte dei cavalieri dell’Onore dove Beriell entrò nel 1217. Sotto la guida del maestro D’jenna, Magnus confermò le parole di Talar ma dimostrò un senso dell’onore personale molto spiccato, seppur fosse ancora proiettato verso la gloria. Più campione che paladino continuò gli addestramenti presso Lys accantonando la musica e il canto bardico fino al 1222. Tutti sanno cosa accadde, le prime avvisaglie di un’invasione orchessa erano nell’aria e anche a Lys le voci giravano. Nonostante il Cavalierato avesse proibito ai cadetti di abbracciare “la guerra di Medo’k” Beriell guidò un manipolo di guerrieri verso Medo’k raggiungendo le forze umane, elfiche e naniche davanti ai bastioni della città nel 1223. Beriell fu rinvigorito dall’atmosfera epica di Medo’k e riprese in mano il liuto, facendosi un nome in città e ricevendo anche gli apprezzamenti di Lorien stesso. Durante la grande battaglia Magnus ebbe la possibilità di cancellare l’onta di nove anni prima e la colse. Tutti i generali di Medo’k e perfino i nani citano nei loro resoconti un guerriero indomito e imponente che pareva guidato da una forza sovraumana e cantando le imprese della prima guerra orchesca, canti di battaglia e inni agli dei della forza. Ricoperto di gloria, incominciò la lunga stesura di un poema epico sulla seconda grande battaglia appena combattuta. E’ cosa nota che gli eroi si attirano, e infatti i cavalieri di Medo’k non furono altro che il mezzo con cui Magnus conobbe altri eroi di chiara fama: Zavos, Namir l’elfo, Nalim il nano, il guerriero Sabbarg e l’halfling Eldon. Questo incontro cambiò la vita di Magnus e garantì una infinita fonte di ispirazione per la sua penna, la sua voce e il suo liuto.
 
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